Tour de France 2024, Patrick Lefevere rinnova le sue critiche sulla tappa degli sterrati: “È una stupidaggine, solamente un modo per intrattenere il pubblico”
Patrick Lefevere non apprezza lo sterrato al Tour de France 2024. Nel suo editoriale settimanale su Het Nieuwsblad il dirigente della Soudal Quick-Step non ha perso occasione per criticare ASO, definendo la nona frazione del Tour de France, quella che si svolgerà nei dintorni di Troyes attraversando 14 settori di strade sterrate, “una stupidaggine”. La critica nasce dal fatto che attraversare questi settori non asfaltati rappresenti un rischio per i corridori, sia dal punto di vista delle cadute, sia dal lato dei problemi meccanici, che possono in pochi secondi condizionare mesi e mesi di preparazione dedicati alla corsa più importante dell’anno.
“Non avete idea di quanto tempo, fatica e ore sono stati necessari per preparare la cronometro, sia da parte di Remco Evenepoel che da parte della squadra – commenta un frustrato Lefevere – Noi siamo venuti qui per vincere e lo abbiamo fatto, nessuno può togliercelo. Ma la mia frustrazione sta nel fatto che tutto il tempo che abbiamo guadagnato in classifica e per il quale abbiamo lavorato così duramente può essere perso in un attimo nella tappa di domenica a causa di una foratura“.
Il rischio che comporta correre su questo tipo di strade non piace al direttore generale della formazione belga, che lo trova più che altro un semplice stratagemma per rendere felici gli spettatori: “Sono completamente contrario. Una volta ero contro anche alla Strade Bianche, ma solo un idiota non cambia mai idea. Ora apprezzo quella corsa. Ma lo sterrato al Tour? È una stupidaggine, è solo un modo per intrattenere il pubblico, panem et circenses. Nella mia mente c’è impressa l’immagine di Cadel Evans al Giro del 2010. Vinse la tappa con lo sterrato, ma tagliò il traguardo con il volto coperto di terra incrostata. È così che vogliamo vedere i corridori?”.
Oltre allo sterrato, inoltre, ci sono anche altre tipologie di percorsi che, secondo il 69enne, non sono adatti alle tre settimane di un Grande Giro: “Il Tour premia il corridore più completo, ma secondo me dovrebbero esserci dei limiti: niente sterrato, niente salite così ripide da richiedere i rapporti di una mountain bike, niente pavè. Sono un grande fan della Parigi-Roubaix, ma non bisognerebbe mandare il Tour su quei percorsi. Capisco che l’ASO sia preoccupata per le troppe ‘fasi di transizione’ e che i giovani possano trovare le tappe per i velocisti un po’ noiose, ma il rimedio non è far passare il gruppo sullo sterrato”.
Il belga ha voluto anche rispondere, in un intervista su AS, a chi lo criticava per aver messo sotto contratto Mikel Landa: “Sono orgoglioso della decisione che ho preso ingaggiando Mikel. Molte persone mi hanno detto ‘Landa? Sei serio?’. Ora se chiedi a quelle persone che pensavano quella cosa qualche mese fa ti daranno tutti una risposta diversa. È un grande gregario e un ottimo corridore. Ha mostrato in passato di poter aiutare grandi capitani, e sarà molto importante per Evenepoel“. A supportare le parole di Lefevere sono stati anche i fatti, con il corridore basco che nella prima vera frazione di montagna è sempre stato al fianco del suo capitano.
Inoltre, la Soudal-QuickStep punta sullo scalatore spagnolo anche per il futuro a media scadenza: “Se tutto andrà secondo i piani, inoltre – le parole di Lefevere – Landa sarà il nostro capitano alla Vuelta a España 2024″.
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